Un viaggio nel silenzio della Lapponia, dove la neve illumina le notti e ogni passo sembra riscrivere l’inverno
In tanti, forse tutti, abbiamo sognato fin da bambini di vedere con i nostri occhi il vero villaggio di Babbo Natale. Ecco perché il viaggio che vi stiamo proponendo passerà come un regalo per i vostri bimbi, per fargli vivere davvero la magia del Natale, ma poi tutti sapete benissimo che il regalo lo starete facendo a voi stessi.

Rovaniemi è uno di quei nomi che di solito scivolano via, quasi sussurrati. Forse lo conoscete perché avrete visto qualche reel su Instagram, forse questa città vi è completamente nuova e scoprendola ve ne innamorerete. La Lapponia: un’altra terra di cui avete sempre sentito parlare e che ora prende forma sotto i vostri occhi, come una vera magia.
Il bello di un viaggio di Natale verso questa città del Circolo Polare Artico è che non parte mai da un desiderio razionale. Parte da un’immagine: il respiro che diventa fumo, la neve che scricchiola, le luci verdi che attraversano il cielo come se dovessero lasciare un messaggio.
E tutto questo arriva molto prima del motivo ufficiale per cui Rovaniemi è famosa, motivo che ha fatto la fortuna di brochure e pacchetti turistici. Ma il punto non è quello. Il punto è che qui si viaggia verso qualcosa che si avvicina molto all’idea di “altrove”.
La Lapponia finlandese ha un modo curioso di conquistare: lascia credere che sia un viaggio semplice, poi comincia a srotolare dettagli che non erano stati messi in conto.
Temperatura sotto zero? Sì. Freddo difficile da spiegare? Anche. Ma a un certo punto si scopre che non è importante quanti gradi ci siano fuori. Conta come ci si sente dentro un posto che sembra fermo, sospeso in un tempo tutto suo.
Rovaniemi è piccola ma viva. Ha un ritmo lento, quello che si accompagna bene alle giornate corte e alle pause lunghe. Camminare in centro significa incrociare caffetterie lasciate apposta per chi torna dal gelo, gallerie che raccontano la cultura artica, musei come l’Arktikum che fanno capire quanto il paesaggio qui non sia sfondo, ma protagonista. E già in questa parte del viaggio si intuisce che la città offre molto più di ciò che la sua fama internazionale suggerisce.
Quando la fiaba incontra la realtà: benvenuti a Rovaniemi
Prima o poi ci si arriva, inevitabilmente. La presenza di un certo personaggio con la barba bianca aleggia nell’aria più o meno ovunque. Il famoso Santa Claus Village, quello che ha trasformato Rovaniemi in una mappa per famiglie di mezzo mondo, resta un pezzo di immaginario collettivo.

Entrarci non è obbligatorio, ma è difficile resistere al richiamo, perché qui il confine fra gioco e tradizione è talmente sottile da diventare una curiosa forma di realtà parallela.
La cosa sorprendente, però, è che l’esperienza non si esaurisce lì. Basta allontanarsi anche di poco e ricompare la Lapponia autentica: la neve che copre tutto, le foreste scure, i sentieri che portano fuori dalle luci artificiali. Ed è in questo contrasto continuo, tra fiaba organizzata e natura che non chiede permesso, che il viaggio comincia davvero a cambiare passo.
A un certo punto nasce spontaneo il desiderio di sperimentare ciò che rende questo posto così diverso da tutto il resto: le slitte trainate dagli husky, il silenzio delle foreste mentre si scivola sulla neve, la luce che cambia improvvisamente, la notte che arriva presto e fa spazio alla aurora boreale, quel fenomeno che nessuna foto riesce davvero a replicare.
Qui le attività non sono semplici “cose da fare in viaggio”. Sono piccole immersioni in un ambiente che non chiede di essere compreso, ma vissuto. Una corsa in motoslitta, una passeggiata con le racchette da neve, una serata passata a guardare il cielo in attesa che qualcosa si accenda: ogni esperienza sposta il baricentro del viaggio un po’ più in là, lontano dalla routine e vicino a una dimensione più istintiva.
Quando si rientra al caldo dopo ore all’aperto, magari in una sauna che sembra fatta apposta per rimettere insieme i pezzi del corpo congelato, si capisce perché un viaggio a Rovaniemi abbia una sua forma di completezza. Non è solo turismo invernale: è una specie di reset emotivo.
Un freddo che avvicina
C’è un momento, in ogni viaggio verso il nord, in cui arriva una lezione molto semplice: il freddo non separa, unisce. Rovaniemi avvicina le persone, crea complicità, mette tutti sullo stesso piano. E soprattutto ricorda quanto sia prezioso, ogni tanto, uscire dal copione e cercare un posto che non assomigli a niente di ciò che si vede di solito.
Non è un viaggio di Natale che si sceglie d’impulso. È un viaggio che arriva piano, come un pensiero che si fa strada senza chiedere permesso.
Ma quando ci si ritrova laggiù, con il cielo che si apre in fasci di luce verde e la neve che sembra voler riscrivere tutto, si capisce che forse era davvero quello che serviva. Non per “vedere il mondo”, ma per guardarne uno diverso e tornare a casa con una storia che non somiglia a nessun’altra.





