Un piatto così tenero che si scioglie in bocca, alla portata di tutti anche chi non è esperto in cucina: e la scarpetta è obbligatoria!
Ci sono piatti che vediamo spesso magari scrollando i social o che mangiamo quando siamo ospiti a casa di qualcuno o andiamo al ristorante. I sapori ci riempiono il palato e il gusto è tra i più buoni mai provati. Quando poi proviamo però a riproporlo a casa manca sempre qualcosa, non c’è abbastanza sughetto, non è abbastanza cotto, non è abbastanza tenero.

Tra le ricette più amate del periodo indubbiamente le polpette vegane che sono un ottimo modo per far mangiare verdure ai più piccoli che le adorano, zucca e cavolo nero che formano un’accoppiata vincente per non parlare dei biscotti natalizi. Ma se volete fare un figurone con un piatto semplice, dai toni unici ma familiari, dovrete assolutamente provare questo arrosto di vitello. Non ve ne pentirete.
Arrosto di vitello: una carne così morbida non l’hai mai provata
Un profumo denso che sale lento e avvolge la stanza rappresenta una certezza: è l’inizio di un arrosto di vitello in pentola, morbido, succoso e con quella cremosità naturale che non ha bisogno del forno per rivelarsi.
Questo piatto nasce dalla tradizione più semplice, da quei gesti che le nonne ripetevano senza fretta, sicure che la cottura lenta avrebbe fatto tutto. E ogni volta il risultato era lo stesso: una carne tenerissima, una salsa vellutata, un aroma che riempiva la casa come un abbraccio. E’ il tipo di ricetta che non teme le mode, perché racconta sapori genuini e ingredienti essenziali, capaci di trasformarsi in un secondo perfetto per un pranzo in famiglia o un giorno speciale.
Ingredienti e preparazione
Per preparare questa imperdibile ricetta servirà:
- arrosto di vitello (circa un chilo e tre), per il taglio preferire girello o noce
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 costa sedano
- 1 spicchio d’aglio
- qualche rametto rosmarino
- 1 foglia alloro
- olio extravergine q.b.
- mezzo bicchiere abbondante di vino rosso
- sale q.b.
- acqua calda o brodo vegetale, quello che si preferisce
Procedimento
La pentola deve scaldarsi bene, perché la prima fase è decisiva. La carne, adagiata nell’olio caldo, inizia a dorare e a sigillare i suoi succhi interni. Questo momento dona già un profumo pieno che riempie l’aria. Quando ogni lato ha preso colore, si aggiungono l’aglio, la cipolla tagliata grossolanamente, la carota a rondelle, il rosmarino e l’alloro. La verdura si lascia andare lentamente, mescolandosi ai succhi della carne. La fiamma si alza solo quando entra il vino rosso, che sfrigola e si riduce, lasciando nel fondo quel colore intenso e un aroma più profondo.

Poi arriva il passaggio che dà carattere all’arrosto. Si versa l’acqua calda, oppure il brodo vegetale, fino a raggiungere il livello giusto. La pentola si copre, ma non del tutto, così da lasciare uscire il vapore senza asciugare troppo la carne. Da qui in poi è il tempo a fare la magia. Il fuoco resta basso, la carne cuoce per almeno un’ora e mezza, spesso anche due e ogni tanto viene girata e irrorata con il suo stesso sughetto. E’ una trasformazione lenta che rende il vitello così tenero da essere forato facilmente da uno stecchino.
Quando l’arrosto è pronto, si toglie dalla pentola e si lascia riposare qualche minuto. Intanto il fondo di cottura, ricco delle verdure ormai morbide, si può frullare per ottenere una crema vellutata. Bastano pochi secondi per trasformare quel mix di aromi in una salsa liscia, profumata e calda, ideale per avvolgere ogni fetta sottile di carne. Se la consistenza fosse troppo fluida, basta rimetterla sul fuoco per qualche minuto, lasciandola addensare.
Il piacere di un piatto che profuma di casa
L’arrosto di vitello in pentola ha un fascino che conquista senza sforzo. Le sue proteine magre, la ricchezza di vitamine del gruppo B e la naturale leggerezza del vitello lo rendono un secondo nutriente, completo, perfetto anche per chi cerca piatti tradizionali ma equilibrati.

Le verdure del fondo aggiungono fibre e minerali, mentre il vino rosso contribuisce con antiossidanti che ne arricchiscono il profilo nutrizionale, confermato anche da fonti scientifiche di grande autorevolezza come le pubblicazioni della Harvard Medical School e le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.





