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Revisione caldaie: rivoluzione dal 2026, il cambiamento che piace ai consumatori

Revisione caldaie, nel 2026 cambiano le normative: buone notizie per i consumatori, grazie all’utilizzo dei moderni sistemi di controllo.

Grazie all’installazione di impianti sempre più moderni, efficienti e sicuri, ecco che cambiano le normative riguardanti le revisioni delle caldaie. Nel 2026, infatti, scatta la riforma caldaie, che alleggerisce i costi di manutenzione e causa meno fastidi ai consumatori. È in atto la revisione della normativa del regime ispettivo degli impianti di climatizzazione invernale.

Tecnico della caldaia al lavoro (MalaspinaHotel.it)

Il Decreto, firmato dal Presidente della Repubblica e programmato dal Ministero dell’Ambiente, sottolinea l’abrogazione delle verifiche e dei controlli su tutti gli impianti termici moderni, con potenza termica nominale non superiore a 70 kW. In pratica, parliamo delle comuni caldaie installate nelle abitazioni, stimate essere oltre 20 milioni su tutto il territorio.

Riforma caldaie, nel 2026 cambiano le regole: come e quando i tecnici dovranno intervenire

Dunque, che cosa cambia a partire dal prossimo anno? Cambia il sistema di ispezione da parte dei tecnici, non più chiamati a intervenire sul posto per controllare l’impianto, certificare la corretta funzionalità ed efficienza. Il tutto, infatti, sarà effettuato da remoto, per un approccio moderno, più veloce, meno stressante, affidato agli enti predisposti alla vigilanza energetica.

Secondo il nuovo Decreto, ogni quattro anni devono essere effettuati i controlli di efficienza energetica, mentre fino ad oggi, ogni due anni è previsto l’intervento di un tecnico in loco, per accertarsi che tutto sia in ordine. Ora, però, sono le amministrazioni regionali a gestire le tempistiche e a determinare la periodicità dei controlli, a seconda delle esigenze energetiche. Cosa comporta?

Tecnico controlla e revisiona la caldaia (MalaspinaHotel.it)

Il fatto è che si è dovuti intervenire sugli impianti a gas per evitare numerosi rischi. Soltanto negli ultimi anni, infatti, in Italia sono avvenuti oltre 1500 incidenti riconducibili all’uso dei gas metano, che hanno determinato migliaia di feriti e decine di morti. È essenziale monitorare gli impianti termici, soprattutto quelli più vecchi, visto che la media riscontrata è stata di 15 anni di servizio.

Niente più tecnici a casa, il controllo caldaie sarà effettuato da remoto

Superati i 15 anni, sono molto frequenti malfunzionamenti e inefficienze. Monitorare rapidamente e in più occasioni l’impianto evita il rischio di incidenti. Gli enti monitorano eventuali perdite di gas, combustioni non complete, con conseguente produzione di monossido di carbonio, malfunzionamenti vari, difetti di controllo, impatto ambientale e molti altri dettagli tecnici.

L’Unione Artigiani, però, non è d’accordo con la riforma, perché parla di semplificazione amministrativa che va a riflettersi su una minore sicurezza. Eppure, la nuova riforma sembra ormai definitiva, pronta a entrare in scena a partire dal 2026, periodo durante il quale si assisterà a un adeguamento dei sistemi informativi regionali e delle procedure di controllo.

Controllo della caldaia (MalaspinaHotel.it)

L’esigenza è quella di snellire la parte burocratica e costi di gestione, mantenendo comunque livelli di sicurezza elevati. In definitiva, dal prossimo anno potremo dire addio ai controlli fisici a casa per il monitoraggio delle caldaie a gas. Le verifiche saranno condotte interamente da remoto.

Addio ai controlli in presenza per le caldaie domestiche, anche se, al momento, restano alcuni dubbi sull’effettiva validità dei controlli da remoto, visto che spesso i difetti e le criticità degli impianti emergono solo attraverso verifiche sul campo.

Andrea Cerasi